OIKELIOSTUDIO & PARTNERS

Patrick Blanc

Quando la natura, l’architettura e l’arte ‘cantano’

 

 

A Parigi c’è un botanico-artista che ha catturato dalla natura la sapienza di far vivere specie vegetali in condizioni limite (poca acqua, poca terra). La sua creatura ha preso il nome di giardino verticale. Il suo primo progetto di giardino verticale è stato completato nel 1985 alla Cité de Sciences et de l’Industrie di Parigi. Dovettero trascorrere 10 anni prima che la società si accorgesse della straordinarietà di quell’opera: solo a metà degli anni ’90, infatti, il concetto di verde verticale è diventato argomento di discussione tra i professionisti, e solo nei primi anni del 2000 si è diffuso per raggiungere un pubblico più ampio. L’idea originale di Blanc era quella di “far tornare la natura nelle città” ispirandosi alle foreste pluviali tropicali e agli ambienti di alta quota, dove molte piante crescono senza, o con una minima quantità di terreno a disposizione.

Per approfondire: https://lnkd.in/gSRx5Rr
https://lnkd.in/gJyVGf5

Abitare senza impatto sul clima

Una casa prefabbricata, dal costo contenuto e dalle prestazioni elevate in ambito energetico, tanto da avere una impronta di carbonio pari a zero. Dove? Nel Costa Rica del Sud, in un clima torrido e umido, sorge lo straordinario edificio che, grazie alla ventilazione naturale e al sistema frangisole, riesce a controllare ‘passivamente’ l’impatto del clima. La casa sarà offerta in tre taglie diverse: la più piccola di 36 mq, la versione intermedia di 81 mq e la versione “large” da 108 mq. Le case sono completamente autosufficienti a prezzi accessibili e con soluzioni sostenibili. È una risposta intelligente al concetto di stile di vita nomade e adattabile, è una casa di design e di grande flessibilità d’uso.

Per saperne di più
https://lnkd.in/gvYiAfM

Piazza del Vento a Genova

Un progetto dello studio OBR da un’idea di Renzo Piano

 

La Piazza del Vento di Genova è un intervento, leggero e sensoriale, che ha preso forma sul lungomare stabilendo una nuova relazione tra la città e il mare. Il progetto ha preso avvio da un’idea di Renzo Piano, come contributo offerto al Salone Nautico e alla città di Genova.

Autore vero e proprio del progetto è invece lo studio di architettura OBR, di Paolo Brescia e Tommaso Principi.

L’installazione era nata per un evento temporaneo (il Salone Nautico)  ma successivamente è diventata un’opera pubblica permanente.

La struttura

Il progetto consiste in un “campo” di 57 alberi di 12 metri in legno di acero rosso e acciaio bianco, strallati tra loro con sartie in tessile su cui sono inseriti dei fiocchi in Dacron (una fibra tessile sintetica usata per confezionare vele e corde e non solo).

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La Bioeconomia

Nuovi concetti per l’utilizzo delle risorse naturali fra agricoltura, industria ed energia rinnovabile

Per capire cosa sia la bioeconomia è necessario partire dalla conoscenza di uno dei pilastri dell’economia capitalistica: il consumismo.

Victor Lebow

La frase che meglio definisce il consumismo fu espressa nel 1955 dall’economista americano Victor Lebow. Membro del gruppo di analisti economici del Presidente degli USA Eisenhower, è considerato il più importante fautore dello sviluppo di questo fenomeno economico-sociale.

«La nostra economia incredibilmente produttiva ci richiede di elevare il consumismo a nostro stile di vita, di trasformare l’acquisto e l’uso di merci in rituali, di far sì che la nostra realizzazione personale e spirituale venga ricercata nel consumismo. […]

Abbiamo bisogno che sempre più beni vengano consumati, distrutti e rimpiazzati ad un ritmo sempre maggiore. Abbiamo bisogno di gente che mangi, beva, vesta, cavalchi, viva, in un consumismo sempre più complicato e, di conseguenza, sempre più costoso».

Il modello fu poi perfezionato da Gary Becker qualche anno dopo:

«Il consumatore, nella misura in cui consuma, è un produttore. E che cosa produce? Produce, molto semplicemente, la propria soddisfazione. Si deve pertanto considerare il consumo come un’attività d’impresa attraverso cui l’individuo, a partire dal capitale di cui dispone, produrrà qualcosa che sarà la propria soddisfazione».

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Cos’è l’architettura sostenibile

Definizione, principi e progetti famosi [sintesi]

L’espressione architettura sostenibile dilaga nel mondo dell’edilizia ma stenta ad affermarsi. Ecco cosa significa e come riconoscerla.

di FEDERICA GAROFALO © (LIFEGATE)
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/architettura-sostenibile

L’architettura sostenibile e le tematiche ambientali sono entrate a pieno diritto nell’agenda delle imprese, delle comunità locali ed internazionali. E le persone non possono più farne a meno. La parola “sostenibilità” e l’etichetta “architettura sostenibile” dilagano tra architetti e designer fondamentalmente per due ragioni: funzionali e formali. Ogni oggetto che sia sostenibile deve far trapelare consapevolezza ecologica, quindi attraverso la propria immagine; la sua funzionalità si relaziona al suo rapporto nei confronti dell’ambiente.

Definire l’architettura sostenibile: i principi

L’architettura sostenibile progetta e costruisce edifici per limitare l’impatto ambientale, ponendosi come finalità progettuali l’efficienza energetica, il miglioramento della salute, del comfort e della qualità della fruizione degli abitanti, raggiungibili mediante l’integrazione nell’edificio di strutture e tecnologie appropriate. Fare architettura sostenibile significa saper costruire e gestire un’edilizia in grado di soddisfare al meglio i bisogni e le richieste dei committenti, tenendo conto già dalla fase embrionale del progetto i ritmi e le risorse naturali, senza arrecare danno o disagio agli altri e all’ambiente, cercando di inserirsi armoniosamente nel contesto, pensando quindi anche ad un riuso totale dello spazio e dei materiali.

Progetti ed esempi di architettura sostenibile

Progettare un’architettura sostenibile significa considerare elementi fondamentali del processo di progettazione tra cui l’orientamento, il soleggiamento e l’ombreggiamento prodotto dalle preesistenze, i fattori di ventilazione naturale, ma anche l’adozione di sistemi alimentati da biomasse, sistemi domotici di gestione, sistemi di sfruttamento e gestione dell’energia rinnovabile, tutto ciò realizzato e integrato con materiali studiati appositamente per interagire con l’ambiente e con le sue caratteristiche peculiari.

[…]

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L’Italia dei paesi fantasma

Dalla Sicilia al Piemonte i borghi restano senza abitanti

Di Raffaella Calandra

Riportiamo alcuni stralci dell’articolo che Raffaella Calandra ha scritto per l’edizione on line del Sole 24 ore. Il testo integrale lo si trova al link riportato alla fine del testo.

[…] Da anni, c’è un movimento costante in atto. Di svuotamento dei piccoli comuni, soprattutto montani o a vocazione agricola. Le scuole chiudono, per mancanza di bambini; le banche spostano gli sportelli; il trasporto pubblico è problematico, quando non inesistente. Le amministrazioni provano a condividere i servizi tra più comuni, ma i referendum per le fusioni sono quasi sempre stati bocciati dagli abitanti. C’è un’Italia minore per dimensioni, che lotta per non sparire. Un mondo poco noto, richiamato dalla protesta dei pastori sardi, che «diventa idealmente la protesta di tutta l’Italia rurale che non trova spazi nelle politiche né italiane né comunitarie. Un’Italia che sta sparendo, ma se sparisce quest’Italia – avverte il delegato Anci per i piccoli comuni, Massimo Castelli – sparisce il senso della nazione». E a salvare questo piccolo mondo antico «non sarà il reddito di cittadinanza», concordano più sindaci, ma «iniziative, per richiamare altri abitanti: mettendo a disposizione le case abbandonate o accordando incentivi fiscali, per aziende e nuovi residenti. Come la tassazione ridotta, introdotta nella legge di Bilancio 2019, per chi trasferisce la residenza dall’estero nei paesi del Mezzogiorno. E soprattutto servizi. […]

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Verde Prato. Sperimentazioni urbane tra ecologia e riuso

Fernando Guerra, Città di Prato, 2017. © Fernando Guerra

Fino all’11 aprile 2019, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta la mostra Verde Prato. Sperimentazioni urbane tra ecologia e riuso, a cura di Elisa Cristiana Cattaneo e Emilia Giorgi.

La mostra mette in scena il Piano Operativo del Comune di Prato e la molteplicità di operazioni e strategie attuate negli ultimi anni per la definizione del nuovo strumento sulle politiche urbane della città toscana. Un progetto sperimentale e innovativo, frutto di un intenso lavoro di équipe dell’Ufficio di Piano del Comune di Prato che vanta preziosi contributi di esperti di fama internazionale come l’architetto Stefano Boeri e lo scienziato Stefano Mancuso, solo per citarne alcuni.

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Cos’è un Liceo Artigianale

Il Liceo Artigianale di Como si presenta al pubblico come “Liceo Scientifico delle Scienze Applicate con alternanza scuola-lavoro”, uno spazio nel quale “la tradizione liceale italiana incontra l’innovazione e insieme danno vita ad un percorso di studio nuovo e all’avanguardia: un luogo dove la formazione in classe viene coniugata con la sapienza artigianale”.

I programmi delle singole materie sono sviluppati in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il Liceo scientifico delle scienze applicate e il comitato scientifico del liceo è composto, tra gli altri, dall’architetto Mario Botta e dal critico letterario Carlo Ossola. Viene utilizzata una didattica per progetti e per problemi e le lezioni si tengono presso la Scuola “Oliver Twist” di Como, la Scuola di Istruzione e Formazione Professionale per ragazzi e adulti gestita da un’associazione no profit (Cometa ) dove i percorsi di diploma professionale sono già organizzati da anni come vere e proprie “botteghe artigianali”.

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Un progetto per il centro storico di Peccioli

Un nuovo centro di aggregazione culturale
per riqualificare un centro storico

Il progetto architettonico sviluppato da Mario Cucinella Architects per il centro storico di Peccioli nasce dall’obbiettivo di rispondere al desiderio dell’Amministrazione comunale di incrementare la qualità degli spazi pubblici, di recuperare il patrimonio storico e di incentivare la nascita e la permanenza di attività commerciali e culturali. Per questo motivo la prima finalità dell’intervento è quella di riqualificare un luogo con rilevanti significati storici e di creare un nuovo centro di aggregazione culturale per l’intera città.

Peccioli è un piccolo centro urbano che presenta una topografia medioevale, caratterizzato da vie strette e vicoletti ripidi tipici dei borghi medievali toscani, che vengono chiamati chiassi, con al centro la chiesa in stile romanico pisano e la relativa piazza. E’ ricco di monumenti artistici a testimonianza di una presenza umana diffusa nel corso dei secoli.

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La Pinacoteca di Brera ha la sua caffetteria

Il primo ottobre scorso è stato inaugurato, all’interno della Pinacoteca di Brera, il Caffè Fernanda che nel nome rende omaggio alla visionaria direttrice Fernanda Wittgens, prima donna a dirigere un museo statale in Italia, cui si deve la riapertura della Pinacoteca nel 1950, dopo i terribili bombardamenti del ‘43.

Collocata al primo piano, nell’ex ingresso principale, la caffetteria è concepita come parte del percorso museale, inserita nel nuovo allestimento delle 38 sale promesso 3 anni fa e realizzato dal direttore James Bradburne. Un progetto di interior curato dallo studio milanese rgastudio, focalizzato sia sulla coerenza cromatica e materica con le sale espositive, sia sulla reinterpretazione dell’architettura dello spazio risalente agli anni ’50.

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