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Emilio Ambasz progettista green

Nell’ambito della Milano Arch Week 2024, lo scorso 24 maggio 2024 è stato proiettato alla Triennale Milano il film “Green Over Gray. Emilio Ambasz”. Diretto da Francesca Molteni e Mattia Colombo, su un concept di Fulvio Irace, il documentario narra la “rivoluzione verde” dell’architettura sostenibile attraverso la visione di quattro progetti particolarmente significativi di Emilio Ambasz (n. 1943, a Resistencia, in Argentina), che anticipano il dibattito attuale sull’impatto climatico.

Il tema della responsabilità dell’architettura nei confronti di una progettazione che assicuri il welfare dei diversi ecosistemi in cui abitiamo, è affrontata nel film anche attraverso interviste agli architetti Tadao Ando, Kengo Kuma, Toyo Ito, James Wines, Tase Michio, al botanico Stefano Mancuso, al professore di Columbia University Barry Bergdoll, e a Fulvio Irace, storico dell’architettura del Politecnico di Milano.
Modelli originali, girati in teatro con effetti visivi speciali, immagini della vita attuale che si svolge negli edifici, con giardinieri, abitanti della città, alberi e animali che li popolano, insieme alle citazioni e alle favole lette da Ambasz stesso, danno forma a un film documentario onirico, che testimonia come l’architettura può influenzare il nostro comportamento e il nostro impatto sul pianeta.

[https://lnkd.in/d2EDnvb6]

Il Museo Nomade

Nella foto di apertura, il ‘Museo Nomade’ sul molo 54 di New York, lungo più di 205 metri e alto 16.

Shigeru Ban, architetto giapponese vincitore del Premio Pritzker nel 2014, è l’autore del progetto del ‘Museo Nomade’

Questo edificio è stato realizzato a New York, utilizzando container e cartone.
La struttura era stata costruita per accogliere ‘Ashes and Snow’, una mostra di fotografie di Gregory Colbert (vedi più avanti), che ha avuto luogo a New York nel 2005 e più tardi a Santa Monica, a Tokyo e a Città del Messico.

La condizione di base nella configurazione della struttura, quindi, è stata quella della sua adattabilità alle diverse situazioni ambientali dei siti di volta in volta scelti.

Il progetto è un esempio emblematico di “architettura in movimento”, basata sull’impiego del container che, in senso concettuale e reale, rappresenta l’idea della provvisorietà dell’oggetto e dell’intrinseca impossibilità del suo radicamento al luogo.

La struttura espositiva, infatti, ha pareti realizzate con un sapiente assemblaggio di containers e di altri materiali che concorrono a definirla nella sua essenza iconica. Il progetto è stato realizzato sulla suggestione della struttura dell’Arsenale di Venezia, luogo in cui fu allestita per la prima volta la mostra-evento, indimenticabile.

 

 

Chi è Gregory Colbert

Ai più questo nome non dice nulla ma la fotografia qui sotto probabilmente tanti la conoscono. Colbert è un famoso fotografo e film maker canadese le cui opere sviluppano il tema del magico rapporto tra l’animale e l’uomo.

 

Per approfondire:
http://www.vg-hortus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=383:shigeru-ban-nomadic-museum&catid=1:opere&Itemid=2
http://www.fotonauti.it/i-maestri-della-fotografia/gregory-colbert/

 

 

L’uovo solare

A Parigi lo chiamano confidenzialmente ‘uovo’.

Si trova sull’Île Seguin – sobborgo ovest di Parigi per anni in stato di abbandono dopo la chiusura degli stabilimenti Renault nel 1992– è un concerto di spigoli vivi e curve armoniose magistralmente orchestrato da Shigeru Ban: è la Seine Musicale.

Si tratta di un complesso unico in Europa che concentra in un unico luogo spazi per concerti ed esposizioni, negozi legati all’arte e alla cultura e ristoranti.

Ma a catturare l’attenzione dei passanti e dei visitatori è l’ingegnosa vela mobile alta 45 metri, ricoperta di pannelli fotovoltaici per alimentare il sito con energia rinnovabile. «Ogni quindici minuti, la vela si sposta per seguire il sole, creando interessanti giochi d’ombra sulle vetrate».

Per saperne di più:

https://www.laseinemusicale.com/projet

http://living.corriere.it/tendenze/architettura/shigeru-ban-seine-musicale-parigi/

Una casa che si costruisce come un origami

M.A.DI. (Modulo Abitativo DIspiegabile), casa antisismica, prefabbricata e assemblata a secco, altamente personalizzabile, facilmente espandibile, ecosostenibile, energeticamente autonoma, a zero impatto ambientale, abitabile in giornata, facilmente trasportabile, rimovibile, riutilizzabile, recuperabile e 100% italiana.

M.A.DI. è un sistema costruttivo che usa la tecnica del dispiegamento per la realizzazione di edifici antisismici ad uso residenziale, per il tempo libero, l’ospitalità, la collettività, il commercio, l’artigianato e la realizzazione di villaggi temporanei per eventi sportivi o fieristici e di pronto intervento in caso di calamità naturali.

Ogni modulo si estende su due livelli. È consegnato completo di impianto elettrico, idrosanitario, di climatizzazione (caldo/freddo), sanitari, allaccio cucina.

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La scuola dei bambini

È in Romagna la scuola che sembra nata dalla matita felice di un disegnatore di libri per l’infanzia. Inaugurata nel 2010, è colorata, funzionale, innovativa. Colpisce subito la scuola elementare Don Milani di Faenza, tanto da attirare l’attenzione del Miur (Ministero dell’istruzione, università e ricerca) che ha premiato nel giugno del 2016, i progettisti dell’edificio scolastico, Claudio Coveri e Giorgio Garavini, Tecnici del Comune di Faenza, che, insieme architetto belga Lucien Kroll, hanno tradotto in progetto tecnico il progetto collettivo della scuola. Il risultato, infatti, è il frutto di un processo pilota di progettazione partecipata, che prese avvio nel 2001. Progetto partecipato e sostenibile, di cui essere fieri.

Per saperne di più:
http://www.bioarchitettura-rivista.it/arretrati/n66/66_FAENZA.pdf

Patrick Blanc

Quando la natura, l’architettura e l’arte ‘cantano’

 

 

A Parigi c’è un botanico-artista che ha catturato dalla natura la sapienza di far vivere specie vegetali in condizioni limite (poca acqua, poca terra). La sua creatura ha preso il nome di giardino verticale. Il suo primo progetto di giardino verticale è stato completato nel 1985 alla Cité de Sciences et de l’Industrie di Parigi. Dovettero trascorrere 10 anni prima che la società si accorgesse della straordinarietà di quell’opera: solo a metà degli anni ’90, infatti, il concetto di verde verticale è diventato argomento di discussione tra i professionisti, e solo nei primi anni del 2000 si è diffuso per raggiungere un pubblico più ampio. L’idea originale di Blanc era quella di “far tornare la natura nelle città” ispirandosi alle foreste pluviali tropicali e agli ambienti di alta quota, dove molte piante crescono senza, o con una minima quantità di terreno a disposizione.

Per approfondire: https://lnkd.in/gSRx5Rr
https://lnkd.in/gJyVGf5

Abitare senza impatto sul clima

Una casa prefabbricata, dal costo contenuto e dalle prestazioni elevate in ambito energetico, tanto da avere una impronta di carbonio pari a zero. Dove? Nel Costa Rica del Sud, in un clima torrido e umido, sorge lo straordinario edificio che, grazie alla ventilazione naturale e al sistema frangisole, riesce a controllare ‘passivamente’ l’impatto del clima. La casa sarà offerta in tre taglie diverse: la più piccola di 36 mq, la versione intermedia di 81 mq e la versione “large” da 108 mq. Le case sono completamente autosufficienti a prezzi accessibili e con soluzioni sostenibili. È una risposta intelligente al concetto di stile di vita nomade e adattabile, è una casa di design e di grande flessibilità d’uso.

Per saperne di più
https://lnkd.in/gvYiAfM

Piazza del Vento a Genova

Un progetto dello studio OBR da un’idea di Renzo Piano

 

La Piazza del Vento di Genova è un intervento, leggero e sensoriale, che ha preso forma sul lungomare stabilendo una nuova relazione tra la città e il mare. Il progetto ha preso avvio da un’idea di Renzo Piano, come contributo offerto al Salone Nautico e alla città di Genova.

Autore vero e proprio del progetto è invece lo studio di architettura OBR, di Paolo Brescia e Tommaso Principi.

L’installazione era nata per un evento temporaneo (il Salone Nautico)  ma successivamente è diventata un’opera pubblica permanente.

La struttura

Il progetto consiste in un “campo” di 57 alberi di 12 metri in legno di acero rosso e acciaio bianco, strallati tra loro con sartie in tessile su cui sono inseriti dei fiocchi in Dacron (una fibra tessile sintetica usata per confezionare vele e corde e non solo).

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Cos’è l’architettura sostenibile

Definizione, principi e progetti famosi [sintesi]

L’espressione architettura sostenibile dilaga nel mondo dell’edilizia ma stenta ad affermarsi. Ecco cosa significa e come riconoscerla.

di FEDERICA GAROFALO © (LIFEGATE)
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/architettura-sostenibile

L’architettura sostenibile e le tematiche ambientali sono entrate a pieno diritto nell’agenda delle imprese, delle comunità locali ed internazionali. E le persone non possono più farne a meno. La parola “sostenibilità” e l’etichetta “architettura sostenibile” dilagano tra architetti e designer fondamentalmente per due ragioni: funzionali e formali. Ogni oggetto che sia sostenibile deve far trapelare consapevolezza ecologica, quindi attraverso la propria immagine; la sua funzionalità si relaziona al suo rapporto nei confronti dell’ambiente.

Definire l’architettura sostenibile: i principi

L’architettura sostenibile progetta e costruisce edifici per limitare l’impatto ambientale, ponendosi come finalità progettuali l’efficienza energetica, il miglioramento della salute, del comfort e della qualità della fruizione degli abitanti, raggiungibili mediante l’integrazione nell’edificio di strutture e tecnologie appropriate. Fare architettura sostenibile significa saper costruire e gestire un’edilizia in grado di soddisfare al meglio i bisogni e le richieste dei committenti, tenendo conto già dalla fase embrionale del progetto i ritmi e le risorse naturali, senza arrecare danno o disagio agli altri e all’ambiente, cercando di inserirsi armoniosamente nel contesto, pensando quindi anche ad un riuso totale dello spazio e dei materiali.

Progetti ed esempi di architettura sostenibile

Progettare un’architettura sostenibile significa considerare elementi fondamentali del processo di progettazione tra cui l’orientamento, il soleggiamento e l’ombreggiamento prodotto dalle preesistenze, i fattori di ventilazione naturale, ma anche l’adozione di sistemi alimentati da biomasse, sistemi domotici di gestione, sistemi di sfruttamento e gestione dell’energia rinnovabile, tutto ciò realizzato e integrato con materiali studiati appositamente per interagire con l’ambiente e con le sue caratteristiche peculiari.

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Un progetto per il centro storico di Peccioli

Un nuovo centro di aggregazione culturale
per riqualificare un centro storico

Il progetto architettonico sviluppato da Mario Cucinella Architects per il centro storico di Peccioli nasce dall’obbiettivo di rispondere al desiderio dell’Amministrazione comunale di incrementare la qualità degli spazi pubblici, di recuperare il patrimonio storico e di incentivare la nascita e la permanenza di attività commerciali e culturali. Per questo motivo la prima finalità dell’intervento è quella di riqualificare un luogo con rilevanti significati storici e di creare un nuovo centro di aggregazione culturale per l’intera città.

Peccioli è un piccolo centro urbano che presenta una topografia medioevale, caratterizzato da vie strette e vicoletti ripidi tipici dei borghi medievali toscani, che vengono chiamati chiassi, con al centro la chiesa in stile romanico pisano e la relativa piazza. E’ ricco di monumenti artistici a testimonianza di una presenza umana diffusa nel corso dei secoli.

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